30.4.22

Salento vista mare

Dopo il quinto weekend di seguito a bordo di Odisseo, avevamo pensato di fermarci un attimo ed utilizzare finalmente un sabato e una domenica per riprendere le redini della nostra casa. Ma probabilmente ormai la nostra casa è su ruote e i 300 metri quadri di cemento e mattoni dove abbiamo la residenza non sono null'altro se non uno spazioso rimessaggio per le nostre vite in sosta. E, visto che la sosta per noi non è granché appagante, eccoci di nuovo qui, negli amatissimi 12 metri quadri che, per l'occasione, regalano una splendida vista mare. 
Non è importante il numero di chilometri percorsi, né il tempo trascorso: la vacanza è un'emozione e un van la rende sempre "a portata di ruote"!

25.4.22

Sul confine fra Calabria e Basilicata

Roseto Capo Spulico Cosenza Calabria

Per questo lungo week end avrei tanta voglia di tornare a Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza. Troppi ricordi d’infanzia mi legano a quel Castello a picco sul mare, a quello strano scoglio isolato che io da piccola chiamavo “il fungone” e a quella splendida spiaggia ciottolosa su cui tante volte ho sbucciato le mie ginocchia di bambina. Ricordo che ci andavamo spesso con i miei, quando ancora io e mia sorella eravamo piccole e viaggiavamo con un Fiat 238 camperizzato Arca. Ci accoglievano i bastoncini di liquirizia e le collane di peperoncini calabresi. Una volta ci ha accolti addirittura un ponte su cui passava la ferrovia, ed era un ponte basso sotto il quale tante volte avevamo transitato prima di montare un portapacchi sul tetto del camper. Quell’accoglienza la ricordo ancora come uno dei momenti più disastrosi per la nostra famiglia di camperisti e per il nostro portapacchi nuovo di zecca. Chissà se il ponte basso c’è ancora oggi e se porta ancora i segni dell'incidente!

Cerco un po’ sulla cartina nei dintorni di Roseto per individuare qualche paesino che valga la pena visitare. Subito saltano all’occhio Oriolo e Rocca Imperiale. Che l’organizzazione del week end abbia inizio! Con la voglia di commemorare degnamente la Liberazione, telefono ad entrambi i comuni per chiedere se ci sono in previsione eventi per il 25 aprile. Purtroppo non è previsto nulla di speciale, ma dal centralino del Municipio di Oriolo arriva una sorpresa. Il 22 e 23 aprile si festeggiano i Santi Patroni e noi siamo invitati a partecipare. A questo punto la pianificazione della vacanza finisce qui, con un appuntamento imperdibile nel borgo che domina la valle del ferro, e una scorpacciata di ricordi sul lungomare di Roseto Capo Spulico. Come al solito, tutto il resto verrà da se strada facendo.



22.04.22 ROSETO CAPO SPULICO (CS) - ORIOLO (CS)

Oriolo Cosenza

Alle 4 e mezza del pomeriggio intravediamo già il castello normanno. Entusiasti svoltiamo sul lungomare degli Achei e subito la brutta sorpresa: divieto di sosta per camper ovunque. Su un chilometro di lungomare avrò contato come minimo 15 cartelli di divieto. Ci fermiamo comunque; non sono pronta a rinunciare a tutti questi ricordi: lo scoglio ad incudine, il rumore sui ciottoli delle onde spinte dallo scirocco, il gelato al pistacchio con mandorle e limone…

Roseto Capo Spulico sapeva di tavolate sulla spiaggia coperte di ombrelloni con gente festante che addentava prodotti tipici e brindava all’estate. Roseto cantava le tarantelle sotto al solleone e sapeva di peperoncino e liquirizia. Questo lungomare aveva il profumo della libertà a renderlo speciale e vederlo invaso di divieti fa male al cuore. Cerchiamo di distrarci seguendo con lo sguardo le onde che si infrangono a riva, ci riempiamo gli occhi di natura selvaggia senza voltarci verso la strada. Ci prendiamo il nostro tempo prima di ripartire verso l’entroterra, sperando di incontrare una Calabria più autentica.


Percorriamo la statale 481 da Roseto Capo Spulico verso la Basilicata. Attraversiamo Oriolo. C'è la festa patronale, ovviamente lungo la statale. Passiamo fra bancarelle e stand di panini con la carne arrosto. Al bar devono spostare i tavolini affollatissimi di clienti con cui hanno occupato la strada. Il banco dei giocattoli deve ritirare il telone di copertura perché è più basso del nostro van. Dopo un chilometro di festa con tanto di banda, raggiungiamo il tratto di strada dove son piazzate le giostre. Decidiamo di non poter più proseguire e parcheggiamo fra un calci in culo e un pungiball. Stanotte dormiremo qui. Sulla statale di Oriolo in festa, ovviamente non prima delle 3 di notte. Per ora ci mangiamo un panino col prosciutto di maiale nero alla brace, tanto abbiamo i tavolini della macelleria a 5 metri dal camper. E magari ci concediamo anche una tarantella!

Quella di attraversare una festa patronale in camper resterà una traccia indelebile nei miei ricordi di camperista e spero che segni anche i ricordi dei miei figli, spingendoli magari un giorno, da adulti, a tornare ad Oriolo in provincia di Cosenza per rivivere questi momenti speciali!


23.04.22 ORIOLO (CS) - NOVA SIRI (MT)

Nova Siri Matera Basilicata

Dieci colpi a salve alle 7 del mattino annunciano la giornata dedicata a San Giorgio martire e ci fanno sobbalzare dallo spavento. Ci svegliamo con le orecchie ancora piene della musica e del baccano della notte trascorsa a due passi dal Tagadà e dal Crazy Dance. Stropicciamo gli occhi e con difficoltà cerchiamo di rimetterci in sesto. Siamo reduci da una nottata quantomeno particolare. La tarantella si è mischiata nei sogni con la lambada e la disco music anni 90 e la techno e le canzoni napoletane e… le urla, le strombazzate, la vita! Un’esperienza assolutamente da fare, ma anche da non ripetere. Scendo dal van e incontro accanto a me un signore che cerca di vendermi 3 paia di calzini a 5 euro. Sta aprendo il suo banco di intimo e lo ha fatto accanto al nostro van scambiando anche noi per dei venditori ambulanti. Abbiamo giusto il tempo di fare inversione di marcia e uscire da quel budello in cui si è trasformata la statale, prima che tutti i bancarellisti allestiscano nuovamente i loro banchi e che la banda cominci a passare e ripassare lungo la strada.

Svegli ma non troppo decidiamo di andare alla scoperta di questo borgo di poco meno di 2000 abitanti arroccato su uno sperone di roccia a 450 metri sul livello del mare.

Oriolo domina un paesaggio collinare dove campi di grano e frumento si alternano a uliveti e noceti. Ci dirigiamo verso il castello, rifugio fino a tutto il seicento per le popolazioni costiere terrorizzate dai pirati. Per strada non manchiamo di acquistare una buona dose di soppressata e di chiacchierare con qualche anziano del posto, seduto triste al tavolo del bar sport a pensare ai figli lontani che studiano in qualche università del nord o che hanno trovato lavoro all’estero e non hanno avuto la possibilità di rientrare al paese per la festa patronale. 

Il centro storico di Oriolo si fa scoprire scorcio dopo scorcio. Basta addentrarsi in una corte o percorrere uno dei tanti vicoli e vicoletti per ritrovarsi di fronte ad un antico palazzo, una piazza o un teatro naturale. Questo labirinto sormontato dal castello è un salto indietro nel medioevo. Dal terrazzo che circonda uno dei torrioni del castello sentiamo in lontananza le voci e le musiche della festa. La banda si sta avvicinando e con essa arrivano in corteo le autorità civili e militari accompagnate dalle guardie in divisa tradizionale che si dirigono verso la chiesa madre. La vista del corteo da quassù è spettacolare. 

All’ora di pranzo decidiamo che i 25 gradi e il sole sono troppo invitanti per non concederci un pò di mare. Lasciamo Oriolo e il suo castello, i torrioni, i bastioni, la scalinata monumentale, la loggia, la galleria, le sale nobiliari e il salone delle feste. Ci dirigiamo verso Nova Siri, attratti dal blu intenso del mare che si scorge fin da quassù.


Area Sosta Camper Nova Siri Basilicata Matera
Il pomeriggio scorre lento, di una lentezza che è puro relax, in riva al mare all’ombra dei pini. La brezza culla i pensieri e aiuta ad apprezzare maggiormente questo tempo dilatato, potente antidoto al disastro di una modernità ultraveloce. 

L’area sosta camper in via tre passi nel delirio è ben tenuta e tranquilla, a ridosso della pineta e adiacente alla lunghissima ciclabile che costeggia la spiaggia. Il gestore, simpaticissimo, non si sottrae all’offerta di un buon bicchiere di vino e ad uno scambio di opinioni su ciò che dovrebbe essere il turismo lento e sostenibile in questo sud dello stivale ricchissimo di bellezza ed autenticità. 


24.04.22 NOVA SIRI (MT) - ROCCA IMPERIALE (CS)

Rocca Imperiale Cosenza Calabria

Lasciamo l’area camper con la promessa di ritornarci in serata. La tranquillità della notte appena trascorsa qui è impagabile. Ci dirigiamo verso Rocca Imperiale, il paese del cinema, della poesia e dei limoni, che già dalla E90 cattura lo sguardo con tutto il suo splendore. Sembra il "Monte del Purgatorio" dantesco dipinto da Domenico di Michelino.


«e canterò di quel secondo regno

dove l'umano spirito si purga

e di salire al ciel diventa degno.»

(Dante, Purgatorio I, 4-6)


Rocca imperiale è la porta d’ingresso della Calabria, una pittoresca piramide fatta di case e chiese con in cima il maestoso castello e  digrada dolcemente verso una pianura gialla di limoneti. Con i suoi viottoli, le ripide salite, l’antico campanile e le costruzioni militari, conserva ancora l’aspetto di un borgo medievale.

Parcheggiamo il van su uno sterrato affacciato sui calanchi in via Vittorio Emanuele e seguiamo a piedi la lunga scalinata nel bosco che conduce fino al castello Svevo. Fra la visita al castello e le passeggiate per i vicoletti del centro storico all’inseguimento della banda che anche qui annuncia un giorno di festa, la mattinata vola via. Su ogni muro ci fermiamo a leggere i versi riportati su ceramica maiolicata. In questo borgo la poesia è parte integrante dell’arredo urbano: è come se i poeti tutti siano tornati a darsi appuntamento alla corte di Federico II di Svevia. Il tempo vola fra Dacia Maraini, Eugenio Bennato, Alda Merini, Mogol, Omar Pedrini… Ci fermiamo commossi sulla stele che riporta le parole di Pupi Avati, che scelse questo incantevole angolo di Calabria per girare le scene del film “Le nozze di Laura” e lo descrisse con frasi ricche di emozione.


“E noi del Cinema Italiano

Siamo entrati nel giardino spinoso 

dei limoni per carpirne il segreto.

Con attori e con luci

e cavi di corrente elettrica brucianti

Con proiettori e macchine da presa

e carrelli ruotanti

E braccia forti di romani che cantano e fumano


E i limoni spinosi

celati nel verde del fogliame,

che si fanno intuire, finalmente

trovare, ci abbagliano nella sacralità 

misteriosa di quel luogo di zampilli

di acqua benedetta,

abitato da Sante delle Spine.


E noi del Cinema Italiano,

in lacrime di emozione,

smorziamo sigarette e voci.”

(Pupi Avati)


Parcheggio Rocca Imperiale Cosenza Calabria
Lasciato il centro storico, lungo la strada che conduce al mare, ci fermiamo a raccogliere qualche splendido limone IGP dalla polpa succosissima e dalla buccia molto sottile. I bambini arrivano a Nova Siri che profumano d’agrume e ovviamente dei limoni non v’è più traccia.


Nell'area sosta camper son già tutti indaffarati nei preparativi per la cena: la carbonella arde nelle griglie e i bambini giocano con Alessio, il cane del gestore. Noi decidiamo per una pizza e scopriamo con immenso piacere di poter approfittare della consegna a domicilio. Ma quanto è bello farsi consegnare la cena sotto ai pini a due passi dal mare?!?!


25.04.2022 VALSINNI (MT)

Valsinni Matera Basilicata

Prima di lasciare ancora una volta la costa per addentrarci nell’entroterra seguendo controcorrente il corso del Sinni, ci guardiamo attorno in ogni aiuola a portata di sguardo per fermarci a  raccogliere ed assaggiare un pò di radici fresche di liquirizia. 

Lungo la statale 653, scegliamo Valsinni come luogo dove concludere la nostra breve vacanza. 1400 abitanti in un borgo bandiera arancione del Touring Club Italiano.


La parte antica di Valsinni è stretta intorno al castello e non è carrabile. Le abitazioni vecchie di secoli sono accostate l'una all'altra e separate da strette vie che si inerpicano sui fianchi dello sperone roccioso su cui è edificato il paese. Poiché sono presenti spesso dislivelli di alcuni metri nell'ambito di una stessa abitazione, molte case hanno come accesso o punto di transito tra due vie un gafio, cioè un passaggio coperto in pietra che passa sotto un'abitazione. L’atmosfera è magica e la salita al castello è spettacolare. Parcheggiato il van a ridosso del centro storico, son solo 200 metri a separarci dall’abitazione che fu della poetessa Isabella Morra, peccato che siano 200 metri in salita con una pendenza difficilmente quantificabile in percentuale: una prova di Resistenza degna di un 25 aprile!

Alla Fontana del Borgo ci accolgono con un delizioso mezzo litro di Aglianico e un prestigioso servizio di piatti in porcellana. Il menù è un salto nel Medioevo e, a tratti, ha quasi bisogno di una parafrasi per essere ben compreso. Tra un assaggio e l’altro di prodotti tipici locali, l’esperienza mangereccia si trasforma in un viaggio letterario che ripercorre il passato di Favale (vecchio nome dell’odierna Valsinni).

L’antipasto de lo cavaliere, i frizzuli de lo povero, lo stinco di porcus di Giovan Michele Morra… le immagini di un paese povero ma suggestivo, custode di sapori e valori antichi. Un paese che si riconosce nei versi di una donna del ‘500 che lo cantò nella sua breve esperienza umana e poetica, facendone rivivere fino ad oggi, in un’atmosfera quasi onirica, suggestioni e sapori.


“D'un alto monte onde si scorge il mare

miro sovente io, tua figlia Isabella, 

s'alcun legno spalmato in quello appare,

che di te, padre, a me doni favella”

(Isabella Morra, Favale, 1520-1546)





24.4.22

I riti della settimana Santa fra Puglia e Basilicata

 14.04.2022 ATELLA (PZ)

Via Crucis Atella Potenza Basilicata

Probabilmente, per questo viaggio, abbiamo scelto il percorso meno agevole ma alla fine, dopo 310 chilometri, siamo comunque arrivati ad Atella in tempo per la Via Crucis. La Basentana (E847) è un cantiere stradale da talmente tanto tempo che ormai sull'asfalto cresce l'erba! A 500 metri di altitudine, nel cuore della Valle di Vitalba, troviamo un paesino semplice, in cui la gente ci accoglie col sorriso caloroso di chi non è abituato a ricevere molte visite forestiere. 

Poco più di 3500 abitanti e una tradizione culturale grande, che affonda le radici in un passato fatto di profondi sentimenti religiosi.

Alle 15:45 siamo già nella piazzetta di fronte al Duomo; abbiamo i nostri agognati quattro posti in prima fila. Arrivano Ponzio Pilato, Barabba, Gesù e decine e decine di altri uomini e donne in abiti d’epoca.

Dalla ricostruzione del giudizio di Pilato alla figura del "Cireneo" che aiutò il Cristo a portare la croce, dalle cadute di Gesù con la croce lungo il tragitto verso il Calvario, fino alla crocifissione, ci spostiamo nello scenario suggestivo delle piazze, delle strade e delle viuzze del centro storico della cittadina per seguire una Via Crucis di vera Passione come non me avevamo mai viste prima.

E, fra una scena e l’altra, non perdiamo l’occasione di conoscere i volontari della Pro Loco Vitalba che organizza la manifestazione, alcuni dei partecipanti e, non per ultimo, il Sindaco che è felice di apprendere che siamo venuti da così lontano solo per partecipare con loro a questo toccante giovedì Santo.


E’ ormai sera quando torniamo al van e ci dirigiamo verso Troia. Dalla Basilicata alla Puglia, dalla provincia di Potenza a quella di Foggia, per assistere, domani mattina alla processione delle catene.


Nell’area camper comunale incontriamo mia madre e il suo compagno, anche loro qui incuriositi dai tradizionali riti della Pasqua. Ci guardiamo in faccia alla ricerca di un generoso volontario che prepari la cena per tutti e decidiamo immediatamente di andare in pizzeria! 

Al “Borgo Antico”, nel cuore del centro storico, le pizze si sono rivelate ottime, i sorrisi e i dolci… offerti. Un benvenuto degno di nota!


(Parcheggio gratuito giorno e notte ad Atella senza servizi in Via Annunziata, 56)


15.04.2022 TROIA (FG)


Processione delle catene Troia

Addormentati dal verso del barbagianni e svegliati dal cinguettio dei passerotti, siamo pronti a prendere parte a questo rito pasquale molto molto particolare. I cinque personaggi incappucciati, scalzi e con delle pesanti catene legate ai piedi escono dalla chiesa sul corso principale, prendono in spalla ognuno una pesante croce in legno e si avviano per un emozionante percorso penitenziale che li porta a visitare i sepolcri allestiti nelle diverse chiese del paese. Cinque personaggi, ognuno dei quali rappresenta uno dei cinque misteri dolorosi, si trascinano in un contesto suggestivo ed estremamente emozionante che ripropone il cammino del Calvario, accompagnati solo dal rumore inquietante delle pesanti catene che scorrono sul lastricato delle strade. Non ci sono preghiere, non ci sono canti, non ci sono lamenti, solo il rumore delle catene con cui ancora oggi gli uomini rendono schiavi i propri fratelli. Una processione lenta che invoca libertà e che ci ricorda che Caino non è morto.

Trascorriamo l’intero pomeriggio nell’area camper, il luogo ideale dove tessere nuove amicizie, bere qualcosa in compagnia e raccontarsi viaggi e avventure. Da qualche decina di minuti si discuteva della necessità per alcuni di noi di fare una capatina al supermercato prima di Pasqua, ma nessuno sembrava interessato ad alzarsi dalla sedia né ad appoggiare il bicchiere di nespolino sul tavolo.

E se Maometto non va alla montagna… il contadino con la sua ape carica di frutta e verdura arriva strombazzando nell’area camper dai suoi “Maometto”. Oggi il supermercato è venuto da noi! Sono già le 6 del pomeriggio e noi siamo ancora qui, col contadino, con la sua bottiglia di moscato e con due chili di fave fresche sul tavolino. 


Alle 20:00 parte un’altra processione. Diciamo che ci stiamo prendendo gusto. Da non credenti e non praticanti, passeremo alla storia come quelli che son riusciti a seguire con immenso trasporto tre lunghi eventi religiosi in meno di 36 ore!

Con largo anticipo andiamo a visitare qualche chiesa che ospita le diverse Congreghe; son tutti intenti a prepararsi e ad indossare gli abiti di rito e ci accolgono calorosamente vogliosi di tessere le lodi della Congrega di appartenenza. Scoviamo una o due piccole chiese che prima d’oggi avevamo sempre incontrato chiuse, ma che varrebbe davvero la pena di visitare. Alle otto in punto siamo in Piazza Cattedrale per la processione dei Misteri. Davanti a noi son pronte le 5 statue: la Cattura, la Coronazione di spine, la Flagellazione, la Prima Caduta e il Calvario.

La processione, lunga e carica di mestizia, è chiusa dalle “Catene”, vestite di viola e a volto scoperto.


(Area sosta camper comunale gratuita con servizi ed energia elettrica a Troia in Via Sant'Antonio, 62)


16.04.2022 CASTELLUCCIO DI VALMAGGIORE (FG)

Castelluccio di Valmaggiore Foggia


Cascate del Freddo
Sveglia e via. Abbiamo un giorno e mezzo “libero” prima della prossima processione. Arriviamo a Castelluccio Valmaggiore di buon ora e cominciamo subito a fare amicizia con la gente del posto. Usciamo dalla falegnameria con tre salametti fatti in casa dalla moglie del falegname. Vaghiamo senza meta per i vicoli e ci fermiamo a chiacchierare con ogni essere vivente dotato di parola. Scopriamo la storia di un paesino di poco più di 1000 abitanti segnato dall’emigrazione, dall’abbandono delle terre e dalle frane. Ci innamoriamo di ogni stradina e di ogni scorcio sull'ampia
valle concava in cui scorre il Celone. A pranzo, nell’ampio parcheggio in Piazza Libertà, siamo tre famiglie di camperisti. Splende il sole e la temperatura è gradevolissima; in 5 minuti siamo già in assetto da pic nic. Lo so che non si fa, ma la situazione è perfetta: vigilia di Pasqua, parcheggio enorme e deserto, quiete assoluta. Sui tavoli troneggiano una splendida minestra di macco di fave tipica siciliana e qualche chilo di fave (acquistate ieri dal fruttivendolo itinerante di Troia) con un bel pezzo di pecorino romano. 

Caseificio Castelluccio di Valmaggiore Foggia Puglia

Dopo pranzo c’è davvero tanto da digerire e da smaltire, quindi ci incamminiamo a piedi tutti insieme lungo la provinciale in direzione di Faeto. Dopo circa un chilometro e mezzo raggiungiamo le cascate del torrente Freddo che, nel territorio di Castelluccio, attraversa un rigoglioso bosco ricco di fauna. Ne approfittiamo per una breve sosta e per immergere nelle fredde acque i piedi già stanchi, prima di riprendere il cammino in direzione di Faeto. Dopo poco più di cinquecento metri percorsi sul ciglio della provinciale ci imbattiamo in un piccolo caseificio con annessa stalla. La proprietaria non esita ad invitarci ad entrare e noi, che a quanto pare abbiamo già digerito il pranzo, non ci facciamo certo pregare. Fra un assaggio di ricotta ancora calda, una fettina di caciocavallo, due tarallini e un bicchiere di vino, scorrono i minuti e si intrecciano i discorsi. Alle 6 del pomeriggio decidiamo che ormai non si proseguirà più con la camminata: si rientra alla base. Dopo l’abbondante merenda, si torna ai camper a preparare la cena, ma non prima di una sosta al bar. Questa mattina avevamo promesso al falegname che saremmo tornati per offrirgli un caffè.


(Parcheggio gratuito senza servizi a Castelluccio di Valmaggiore in Piazza Libertà)


17.04.2022 CELLE DI SAN VITO (FG) - FAETO (FG)

Celle di San Vito Foggia Puglia

Oggi la sveglia è dolce. Sa di uova di cioccolato e di agnellini di pasta di mandorla. Si beve il latte munto ieri sera nel caseificio che abbiamo visitato. La passeggiata mattutina scegliamo di farla fra i vicoli dei due soli comuni francoprovenzali di Puglia, Celle di San Vito e Faeto.

Il vento ci taglia la faccia e il sole è nascosto da grossi nuvoloni grigi. Arriviamo a Cèlles de Sant Uite e scopriamo che di abitanti ad oggi ne conta meno di cento. E’ di gran lunga il comune meno popolato dell’intera regione e si sviluppa praticamente tutto su un’unica stradina che parte dall’antica croce francoprovenzale e termina al castello che si affaccia sull’ampia vallata. In giro non c’è nessuno, solo noi e il vento freddo. Solo poco prima di andar via ci rendiamo conto che non si trattava di un paese deserto, ma bensì di una comunità unita che, in occasione della messa pasquale, si era spostata in massa nell’unica chiesa del paese. Dopo un’oretta ci spostiamo a Faìt, che di abitanti ne conta circa 600 ed è il secondo comune più elevato della Puglia con i suoi 820 metri di altitudine. Il vento freddo diventa quasi insopportabile e dopo una breve visita del paesino e una sosta al bar per un caffè caldo, ci spostiamo subito al ristorante dove abbiamo prenotato il pranzo pasquale.


Faeto Foggia Puglia

Alla locanda “Casa mia”, ci accolgono come se fossimo in famiglia. Ci ritroviamo in 10 commensali dagli otto ai settant’anni e non ci alziamo da tavola se non a pomeriggio inoltrato, satolli di prelibatezze ben annaffiate da un divino Montepulciano. Ad aiutarci a smaltire il lauto pasto ci penserà la “Processione del Bacio”, a Troia… sempre che riusciamo ad arrivarci in tempo.

I compagni di viaggio ci avevano sconsigliato la via più breve da Faeto a Troia, spingendoci a fare dietrofront e a ripercorrere la provinciale 133 passando nuovamente da Castelluccio. Imperterriti decidiamo per l’avventura. In fondo noi abbiamo il nostro “Odisseo”, siamo su un van, mica su un mansardato di 7 metri!

Ma si sa, chi lascia la strada vecchia per la strada nuova, sa cosa lascia e non sa cosa trova! L’avventura sulla via francigena è sicuramente un piacere per gli occhi, con lo sguardo che si perde su un panorama verde che sembra infinito, ma il fondo stradale è quello tipico della strada interpoderale su cui non passa mai anima viva se non il contadino che si reca al lavoro nei campi o il pellegrino che la percorre a piedi con lo zaino in spalla. I tornanti ci tengono compagnia per più di 20 chilometri su un “poco più che sentiero” mal asfaltato, senza strisce bianche a delimitare l’unica corsia e senza alcun tipo di protezione in curva. Diciamo che, seppur non credenti né praticanti, ci raccomandiamo l’anima al Signore… non si sa mai! Arriviamo all’area sosta camper di Troia giusto in tempo per riunirci al gruppo. Ci sono già tanti camper posteggiati e noi ci ritagliamo un piccolo angolino defilato (in fondo siamo su un van, mica su un mansardato di 7 metri!). Unico intoppo: 15 metri di cavo elettrico più una prolunga di altri 10 metri, non ci bastano per raggiungere la colonnina elettrica più vicina. Pazienza. La batteria dei servizi è quasi del tutto carica e, anche se le nuvole hanno messo fuori gioco il nostro pannello solare, per le prossime 24 ore non dovremmo avere problemi di energia. Ci abbigliamo come se oggi fosse Natale e non Pasqua e sfidiamo i 4 gradi e il vento di tramontana per dirigerci verso il centro storico.


La statua della Madonna parte dalla chiesa di San Domenico, mentre quella di Gesù risorto parte dalla chiesa di San Francesco, dalla parte opposta del paese. Le due statue si incontrano e si “baciano” in piazza Cattedrale tra uno scrosciare di battimani accompagnati dal suono della banda. La folla è immensa. Questa antica processione mantiene ancora viva una tradizione religiosa che ha avuto origine probabilmente dai rapporti avvenuti durante la transumanza con il vicino Abruzzo.


18.04.2022 TROIA (FG)

L’unica Pasquetta col bel tempo di cui io abbia memoria è quella di 2 anni fa, quando si era tutti “ai domiciliari” causa Covid. Per il resto, il lunedì dell’Angelo lo ricordo sempre piovoso, o sferzato dal vento. Ovviamente oggi il meteo non ci smentisce e ci svegliamo sbatacchiati da una tramontana fredda che inviterebbe ad un veloce rientro a casa. Ma abbiamo scelto la vacanza e vacanza sia!

Cominciamo con una dolcissima colazione in pasticceria per apprezzare quantomeno il lato goloso di questa vita. 

In piazza Cattedrale a Troia c’è la pasticceria Casoli che custodisce la ricetta unica della “Passionata”, un dolcino con crema di ricotta (mucca, pecora e bufala) ricoperto di pasta di mandorla: una delizia capace di volgere al bello anche la più mesta delle giornate.

Tornati nel nostro van “Odisseo” cominciamo i preparativi per un pranzo che non sappiamo ancora quale piega andrà a prendere. L’unica certezza è che ci serve della carne da grigliare e la macelleria questa mattina è chiusa. Fortunatamente in nostro freezer riserva sempre qualche sorpresa e oggi ci propone un petto di pollo e quattro sostanziose salsicce lucane ripiene di peperone di Senise. Unica piccola difficoltà da affrontare: sono già le 11:00 del mattino e la carne è surgelata. Ci corre in soccorso il mini phon a 12 volt che ancora non avevamo capito a cosa potesse mai servire visto che non è in grado di asciugare la folta “criniera” rossa di mia figlia per cui lo avevamo acquistato. In 20 minuti, col phon ormai fumante, la carne è pronta per essere cotta. Il nostro lunedì dell’Angelo pian piano sta prendendo forma. Prossimo step da affrontare: la location.

Nell’area sosta camper di Troia c’è una piccola casetta in legno sempre chiusa dotata di un’ampia veranda coperta. Decido di chiamare la polizia municipale per chiedere il permesso di piazzarci sopra qualche tavolino e una ventina di sedie. Alla fine ne viene fuori una pasquetta degna di nota a base di uova sode, agnellino di pasta di mandorla tipico salentino, casatiello napoletano e “passionate” locali. Come ogni ritrovo improvvisato, è stato un ritrovo memorabile!

A sera ci rendiamo conto che la vacanza per noi volge al termine. Domani dobbiamo giocoforza rientrare in Salento. Ci sono gli zaini di scuola dei bimbi da preparare, e tante altre faccende da sbrigare prima di affrontare un mercoledì lavorativo. Ci consola solo il fatto che venerdì saremo di nuovo a bordo di “Odisseo”. Decidiamo di salutare la Città di Troia dal tavolo del “Borgo Antico”, la stessa pizzeria che ci ha ospitati giovedì scorso. 

Processione del Bacio Troia Foggia Puglia Pasqua

18.4.22

Cristo si è fermato ad Eboli

Il nostro ultimo week end lucano raccontato sul Girare Liberi

Aliano Basilicata Calanchi


Per preparare questa partenza non ci siamo accontentati della solita guida per camperisti, né della mappa stradale, né tantomeno delle app dove trovare le aree sosta con le recensioni migliori. A questa partenza ci siamo preparati con la buona lettura di un romanzo e con la visione di un film magistrale. Questa breve vacanza la ricorderemo come quella in cui “Cristo si è fermato ad Eboli”: un week end sulle orme di Carlo Levi.



5.4.22

Prime personalizzazioni di Odisseo



Dopo 2000 km in meno di 2 settimane a bordo del nostro nuovo van Challenger V114 max start edition su Fiat Ducato, possiamo dire di aver testato quasi tutto e di essere estremamente soddisfatti. Al momento l’unico neo è il portaoggetti del bagno in alto sopra la finestra: non essendoci nulla a tener fermi gli oggetti che vi si ripongo dentro, ad ogni apertura dello sportellino si rischia un bernoccolo da docciaschiuma o sapone neutro dritto in fronte. Resta comunque un neo di facilissima soluzione (solo non capisco perchè Challenger non abbia pensato a predisporre quantomeno un elastico o uno zoccoletto di legno nel vano portaoggetti); io ci ho messo dentro un contenitore in plastica fissato alla base con del patafix e, avendolo trovato della misura giusta, regge.


Ma i nostri interventi su Odisseo (così abbiamo battezzato il van) non finiscono certo qui. Innanzitutto abbiamo pensato al pavimento e ai sedili. Avendo due bambini di 8 e 11 anni, si prospettava vita breve per i tessuti e ammaccature a non finire sul materiale composito dei pavimenti. Abbiamo risolto con la sagomatura e la posa di un pavimento soffice in pvc a rotolo effetto parquet nella “zona giorno” e  di una moquette nella “zona notte”, sotto ai letti, dove andranno stipati sedie da campeggio, accessori vari, eventuali monopattini e quant’altro. Mezza giornata di lavoro alle prese con fogli di carta per preparare la sagoma e taglierino per inciderla sui rotoli che abbiamo acquistato in un negozio di bricolage e il gioco è fatto. La posa è stata semplicissima perché non ha richiesto alcun tipo di fissaggio, essendo entrambi i rotoli gommati nella parte inferiore e dunque ben aderenti al pavimento originale. La spesa si è aggirata attorno ai 10 euro al metro per rotoli alti 1 metro circa.




Avendo risparmiato qualcosina sul costo preventivato, ci siamo concessi una spesa maggiore per quanto riguarda i tessili. Abbiamo scelto su Amazon due coprisedili posto conducente e passeggero in poliestere e gomma piuma della Bremer e due copri sedute per divano due posti elasticizzate, antimacchia e antigraffio della Taococo. Abbiamo evitato il copridivano unico per le sedute della dinette, preferendo due pezzi separati (uno per la seduta e uno per lo schienale) in modo da lasciare sempre liberi i ganci delle cinture di sicurezza. La spesa complessiva per i nostri 4 posti comodi è stata di circa 130 euro. 


In bagno abbiamo scelto una pedana rigida in listelli di polipropilene per “salvare” il piatto doccia da cadute accidentali di phon, flaconi ed esseri umani incauti. Non trovandola della misura giusta, ne abbiamo acquistata una (sempre dal solito negozio di bricolage) con i listelli facilmente tagliabili ed eliminabili e l’abbiamo sagomata su misura. 


Per il momento, ci fermiamo qui, anche perchè il budget rimasto servirà per i prossimi pieni di carburante col prezzo ormai alle stelle! A brevissimo penseremo anche ad un sistema non troppo dispendioso per sostituire gli oscuranti termici con ventose che ci hanno fatto trovare nella dotazione di Odisseo: troppo scomodi da mettere, togliere e riporre ogni giorno.


Vorremmo comunque isolare sia visivamente che termicamente dal resto del mondo la cabina del nostro Ducato perché ci piace troppo usare i nostri nuovi mazzi di carte e i nostri nuovi calici da vino al riparo da occhi indiscreti.


4.4.22

Week end a Fardella... e non solo!

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01 aprile '22


Siamo rientrati dalle vacanze domenica sera e lunedì mattina avevamo già organizzato un weekend in Basilicata che avrebbe previsto una prima tappa a Fardella. Area sosta Camper da Gennarino e cena a base di tagliata al ristorante da Biagio (pizzeria Novecento) insieme ad un gruppo di 7 altri camperisti salentini. Martedì comincio a controllare il meteo e prevedeva nuvole; lo ricontrollo mercoledì: pioggia. Ok, aspetta e spera! Venerdì mattina carico il van e aspetto che i bambini escano da scuola. Siamo pronti per partire. Apro i siti internet di 3BMeteo, IlMeteo, MeteoAM... Risultato? Prevista neve!

E cosa si fa in questi casi quando si è dotati di van con gomme m+s se non partire comunque?  Questa è la vacanza come piace a noi, quella da decidere strada facendo. Intanto si macinano chilometri, poi si vedrà.



Arriviamo a Fardella con una temperatura di 0 gradi e tanta di quell'acqua che comincio a pensare sia un pesce d'aprile. Stanchi e infreddoliti entriamo nella pizzeria di Biagio e lo splendido spirito della Lucania ci invade e ci scalda il cuore. Di fronte ad una tagliata di manzo e ad un buon litro di vino rosso, la vacanza prende il verso giusto. 

Area sosta Camper a Fardella (comune amico del turismo itinerante) con carico e scarico, elettricità, lavanderia, bagni e docce al costo di 5 euro. Coordinate 40,1130189, 16,1740734


02 aprile '22




Il forte vento mi sveglia alle 5 del mattino. Uscirei volentieri a sgranchirmi le gambe mentre tutti dormono. Apro il portellone giusto 2 centimetri e l'escursione termica mi fa quasi cambiare idea. Metto un piede a terra e scopro di essere nella nuova "piscina comunale di Fardella"; l'acqua mi arriva alle caviglie. Cambio definitivamente idea; l'appuntamento al bar con il resto del gruppo è alle 9. Mi rimetto al letto e sogno l'estate.

Alle 10:00 abbiamo già conosciuto la metà degli abitanti di Fardella (l'accoglienza lucana è impagabile!): il panettiere, la barista, il macellaio, la signora Vincenza...e siamo già zuppi di neve. Alle 12:00 diamo il via alle danze di un pranzo conviviale che durerà fino alle 15:00 con tanto di gestore dell'area sosta camper che viene a trovarci per farci dono di un ottimo salame della zona, di un fiaschetto di vino e di un enorme vassoio di peperoni cruschi di Senise. A questo punto il maltempo è passato in secondo piano. Dopo pranzo usciamo felici sotto la neve e andiamo a casa della signora Vincenza e di suo marito che ci aspettano per il caffè e per farci assaggiare un sorso di vino delle botti della loro cantina. 

Partiamo per Policoro con la promessa di tornare presto a Fardella, da Gennarino, Biagio e Vincenza.


P.s. Dopo cena, col rumore delle onde del mare in sottofondo, io e il mio compagno ci siamo sfidati a scala 40. Attenzione: quando usate uno scivoloso mazzo di carte nuovo di zecca, se avete il tavolino della dinette laccato lucido, controllate bene la pendenza del vostro mezzo altrimenti una carta su tre finirà puntualmente per terra a faccia in su.


Parcheggio gratuito a Policoro senza servizi in largo Enotria. Coordinate 40,1892118, 16,7179583


03 aprile '22



Ci svegliamo di buon ora sul lungomare di Policoro. Finalmente vediamo il sole e respiriamo tutti i 15 gradi che ci regala questa spiaggia che pare infinita. Un passo dopo l'altro, vaghiamo fino all'oasi WWF di bosco Pantano. "Una foresta sacra... dominata dal silenzio e dall'oscurità misteriosa che regna sotto le immense querce vecchie come il mondo... popolata da una folla pacifica di animali." (Richard de Saint-Non 1781)

Poco prima dell'ora di pranzo ecco che arriva una telefonata. Il resto del gruppo che era con noi a Fardella fino a ieri si sta spostando a Ginosa, in provincia di Taranto. A quanto pare il freddo e la neve alla fine hanno scoraggiato anche loro. Il tempo di mettere in moto Odisseo (il nostro van) e ci lasciamo alle spalle la Basilicata. Asia (la mia figlia maggiore) è entusiasta della scelta. Giusto poco fa, on line, ha scoperto che il castello di Ginosa è di costruzione normanna e fu voluto probabilmente da Roberto il Guiscardo intorno al 1080... è proprio la lezione di storia che sta studiando per l'interrogazione di domani... Quale miglior modo per fare colpo sulla prof se non arrivare in classe con una foto che dimostri di aver approfondito la lezione "sul campo"?

Subito dopo pranzo ci mettiamo subito in marcia.

Dal centro storico alla gravina, scopriamo diverse case-grotte e chiese rupestri. Arroccato su di una rupe, inglobato al costone della gravina, troviamo il castello. 

Concludiamo qui il nostro weekend. Da domani potremo cominciare a pianificare il prossimo.


Area sosta camper comunale gratuita a Ginosa  in via Palatrasio 22

Coordinate 40°34'22.4"N 16°45'41.1"E


LA DANZA DEI FENICOTTERI

  21-22.05.2022 TORRE COLIMENA - MANDURIA (TA) Il nostro van “Odisseo” oggi compie due mesi e cinquemiladuecento chilometri. Lo festeggiamo ...